WATERLAND
(Vel... ociraptor Rex)
Dedicato a Dedalo che scoprì l'utilizzo delle vele (Via col vento)
Italia: Paese di Santi, poeti e navigatori
L'uomo, nel mare, si orienta seguendo le stelle che i marinai frequentano in maggior confidenza dei poeti, con stupore più profondo degli astronomi. Nella distesa senza strade visibili procedono, alla ricerca di loro stessi, più in avanti dei confini delle Colonne d'Ercole. Lungo la pista nascente, nella superficie liquida e annichilente ove forse mai quiete trova l'indomito Spirito, pur in presenza del perenne tracciato celeste sopra di lui.
La silenziosa intimità con gli astri altro non è che il preludio di "amorosi sensi", permeati dal regno acquatico che si cristallizza a contatto dei mutevoli aliti di vento. La lontananza dalla terra quasi ottunde il ricordo della gravità e l'assenza alimenta, dilatandone, l'Anima stessa là dove "urla e biancheggia il mare".
L'incorporeità dell'aria assume, di volta in volta, vesti con le quali accarezza o sferza ogni singolo poro della pelle, ben più di quanto potrebbe ricoprire il tipico lupo di mare blu o l'inconfondibile immancabile impermeabile yellow.
Qui, sospinto dagli Alisei, sovviene e riaffiora alla mente il refrain: "...ma come fanno i marinai...". Lo sguardo luminoso che si crea tra i naviganti e i corpi celesti, così distanti così presenti, rappresenta l'elogio dell'innamoramento ove si fonde l'Armonia.
I loro stati d'animo oscillano tra la zona di frontiera della bonaccia, simbolo della macaia decantata da Conte che paralizza nel nulla angosciante come dentro L'urlo di Munch e La Tempesta, non soave del Giorgione, bensì quella drammatica di Strindberg. Infatti, eterna lotta di vita combatte incessantemente contro le onde stesse dell'esistenza, metafora della balena bianca di Achab. Ma alla fine perforando la spessa coltre di bruma, oltre la foschia degli spleen parigini di Baudelaire, aldilà degli ammaestramenti de Le nuvole di Aristofane, Simbad il marinaio sarà simile al gabbiano Jonathan Livingston.
Quello che si stacca dallo stormo a V per catturare e al contempo raggiungere l'estasi dalla comparsa dell'unico raggio verde. Quando, soltanto al calar dell'ultimo sole, splendente ancor più si fa, la smeraldina ombra. In quella dimensione rarefatta, diafana e alabastrina potrà così finalmente librarsi per approdare nell'arcobaleno. Dove i colori dell'iride trasfondono dentro il lapislazzulo del Cielo, il rubino Terra Madre e l'acqua marina del mare.
Rapiti dal fenomeno della Fata Morgana! Proprio lassù oppure "qui, dove il mare luccica e tira forte il vento" può trovar l'ineffabile forma "il pensiero che non puoi recintare".